
L'isola d'Elba è divisa in otto comuni di cui Portoferraio è quello principale.
Gli altri sono: Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell'Elba.
L'Isola d'Elba ha una popolazione residente di circa 32mila abitanti.
L'isola d'Elba è la più grande delle isole dell'Arcipelago Toscano ed è la terza isola più grande d'Italia con i suoi 223 km².
Fanno parte dell'Arcipelago Toscano, oltre all'Isola d'Elba, Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona, Giglio e Giannutri.
Gli altri sono: Campo nell'Elba, Capoliveri, Marciana, Marciana Marina, Porto Azzurro, Rio Marina e Rio nell'Elba.
L'Isola d'Elba ha una popolazione residente di circa 32mila abitanti.
L'isola d'Elba è la più grande delle isole dell'Arcipelago Toscano ed è la terza isola più grande d'Italia con i suoi 223 km².
Fanno parte dell'Arcipelago Toscano, oltre all'Isola d'Elba, Pianosa, Capraia, Montecristo, Gorgona, Giglio e Giannutri.

Il Turismo
L'Isola d'Elba è diventata una meta del turismo nazionale ed internazionale grazie alla sua preziosa natura capace di soddisfare le aspettative dei turisti che ogni anno la scelgono per le proprie vacanze.
A chi la sceglie per il mare l'Isola d'Elba offre 147 Km di coste con una alternanza di spiagge, calette, baie, fondali ricchi di pesci, crostacei e piante:
un paradiso naturale sia per il villeggiante che ama stendersi in riva al mare sia per il subacqueo più esigente.
A chi la sceglie per il mare l'Isola d'Elba offre 147 Km di coste con una alternanza di spiagge, calette, baie, fondali ricchi di pesci, crostacei e piante:
un paradiso naturale sia per il villeggiante che ama stendersi in riva al mare sia per il subacqueo più esigente.
Non solo: agli amanti del ciclismo, della mountain bike, agli scooteristi e motociclisti l'Isola d'Elba propone con i suoi 220 Km di strade asfaltate e gli oltre 60 Km di strade sterrate scenari grandiosi, panorami mozzafiato alternati a rilassanti amenità.
E poi: il piacere di una cucina tradizionale, di mare e di terra, tramandata negli anni dalle famiglie dei minatori e dei pescatori che prima dell'avvento del turismo rappresentavano la maggioranza della popolazione elbana; ed i vini caratteristici, sia bianchi che rossi, forti, provenienti da vigne pregne di iodio, di salmastro e di sapori di macchia mediterranea.
E i passiti, fiore all'occhiello della nostra produzione enologica: l'Aleatico, il Moscato e l'Ansonica.

Accenni storici
La storia dell'Elba è parte integrante della storia della nostra civiltà occidentale.
Unico posto nel mondo conosciuto ad avere il ferro alla luce del sole è stata l'artefice dell'avvento dell'era del ferro che tanto ha significato nella evoluzione dell'uomo.
L'Elba, Ilva per i Ligures , Aethalia per i Greci, è sempre stata una terra di conquista, ambita per le sue miniere, per la sua posizione strategica, per il suo porto di Portoferraio, il porto naturale più sicuro nel Mediterraneo.
E così fu in mano ai Ligures poi ai Greci, agli Etruschi ed ai Romani.
Nel Medio Evo la tennero i Pisani e quindi gli Appiani e i Medici.
Subì le scorrerie dei pirati arabi, fu presa dagli Spagnoli e dagli Inglesi.
La storia dell'Elba è parte integrante della storia della nostra civiltà occidentale.
Unico posto nel mondo conosciuto ad avere il ferro alla luce del sole è stata l'artefice dell'avvento dell'era del ferro che tanto ha significato nella evoluzione dell'uomo.
L'Elba, Ilva per i Ligures , Aethalia per i Greci, è sempre stata una terra di conquista, ambita per le sue miniere, per la sua posizione strategica, per il suo porto di Portoferraio, il porto naturale più sicuro nel Mediterraneo.
E così fu in mano ai Ligures poi ai Greci, agli Etruschi ed ai Romani.
Nel Medio Evo la tennero i Pisani e quindi gli Appiani e i Medici.
Subì le scorrerie dei pirati arabi, fu presa dagli Spagnoli e dagli Inglesi.

Entrò nella storia per il confino di Napoleone che le donò un periodo di sviluppo e ricchezza.
Fu lui a dare all'Elba la bandiera con le tre api.
Ancora oggi l'Isola d'Elba, il 5 Maggio, celebra la morte dell'Imperatore.
Durante la seconda guerra mondiale subì i bombardamenti e lo sbarco degli alleati a cui segui, nel dopoguerra, un periodo di povertà ed emigrazione fino a quando, negli anni 60, l'isola inizio un percorso di rinnovamento economico in funzione turistica che la portò ad essere questa meta ambita odierna.
Tutti i testi di questa pagina © G. Biancotti
L’isola d’Elba è come una bellissima donna dal fisico perfetto, emana seduzione a prima vista e di fronte a tanta armonia l’attenzione si cristallizza sul suo aspetto esteriore.
Ma non lasciatevi incantare dalle apparenze, non fermatevi ai mille riflessi del sole nell’acqua limpida del mare, per quanto possa stupirvi con i suoi blu profondi o i turchesi accesi; non vi arrestate davanti al verde lucente che domina le alture e, a volte, scende fino a lambire le onde.
L’isola ha un’anima, una vita segreta, una sua voce e aspetta solo di potervi raccontare le storie e le leggende degli uomini che hanno segnato il suo destino. Storie di mare e storie di una terra da sempre desiderata, contesa, attaccata e difesa.
(Testo di Ornella Casnati ©)
L'Isola d'Elba fra verità e leggenda - Le prime notizie storiche
I primi cenni di cui abbiamo notizie dell’Elba si leggono negli antichi documenti di Diodoro Siculo 90-20 a.c. e Strabone storico greco 63 a.c. 24 d.c. che raccontano della mitica spedizione del greco Giasone e gli argonauti alla ricerca, come favoleggiavano i poeti dell’epoca, del "Vello d’oro".
Gli argonauti, dice Diodoro Siculo, approdarono pacificamente all’Elba in una comoda cala chiamata in seguito Porto Argo, dal nome della nave greca: Argonautas post captum aurem vellus…juxta Tyrrenum navigantes ad insula venere, quam dicunt Aetaliam, ubi optimum-corum locorum portum a navi Argo, quod nomen ad hoec tempora permansit, Argon appellarunt.
Anche le parole di Strabone confermano il racconto: Estat aulem in Aetalia portus nomine argous, ab Argo navi dictus ut perhibent, nam Medea Cyrcem videre concupiscens, Jasonem illius domicilia queritas ferunt.
La baia in questione sembra trattarsi presumibilmente dell’attuale spiaggia delle Ghiaie a Portoferraio, anche se la cosa certa è, che il fantastico approdo degli argonauti all’Elba risale ad una incerta e antichissima tradizione orale che certamente ha influenzato anche gli antichi redattori dei testi.
Gli argonauti, dice Diodoro Siculo, approdarono pacificamente all’Elba in una comoda cala chiamata in seguito Porto Argo, dal nome della nave greca: Argonautas post captum aurem vellus…juxta Tyrrenum navigantes ad insula venere, quam dicunt Aetaliam, ubi optimum-corum locorum portum a navi Argo, quod nomen ad hoec tempora permansit, Argon appellarunt.
Anche le parole di Strabone confermano il racconto: Estat aulem in Aetalia portus nomine argous, ab Argo navi dictus ut perhibent, nam Medea Cyrcem videre concupiscens, Jasonem illius domicilia queritas ferunt.
La baia in questione sembra trattarsi presumibilmente dell’attuale spiaggia delle Ghiaie a Portoferraio, anche se la cosa certa è, che il fantastico approdo degli argonauti all’Elba risale ad una incerta e antichissima tradizione orale che certamente ha influenzato anche gli antichi redattori dei testi.
(a cura di Fabrizio Prianti)